giovedì 11 maggio 2017

GLI STILI DI APPRENDIMENTO

•Stile conservatore: chi minimizza i cambiamenti
•Stile locale o analitico: comporta attenzione verso i dettagli
•Stile globale: tipico di chi preferisce questioni vaste e astratte
•Stile sterno: proprio di persone estroverse
•Stile interno: proprio di persone introverse
•Stile liberale: chi tende a favorire il cambiamento
•Stile esecutivo: è considerato affidabile. È applicato con regole già esistenti.
•Stile gerarchico: gerarchia e ordine dei proprio obbiettivi
•Stile oligarchico: caratterizzato da più obbiettivi
•Stile giudiziario: tipico di chi ama valutare regole, procedure e idee
•Stile monarchico: proprio di chi si dedica completamente ad un'impresa
•Stile anarchico: proprio di persone motivate da più bisogno e obbiettivi
•Stile legislativo: favorisce la creatività. È penalizzato in ambiente scolastico e lavorativo.
-decisioni
-regole autonome
-rifiuto di problemi prestrutturali

IL RUOLO DELLE EMOZIONI

Per spiegare in che modo uno studente affronta il difficile compito dell'apprendimento non è sufficiente individuare gli stili cognitivi: i processi motivazionali, emozionali e affettivi interagiscono con quelli cognitivi.
Sono processi indipendenti l'uno dall'altro: le stesse reti neurali sono interconnesse costantemente.
Bandura nel 1977 ha proposto il determinismo reciproco:
• ASPETTI COGNITIVI: percezioni, pensieri, ricordi, conoscenze;
• VALUTAZIONE E ATTRIBUZIONE DI SIGNIFICATI: valori, opinioni, atteggiamenti;
• EMOZIONI: gioia, gratitudine, amore, ansia, rabbia, vergogna.

In relazione all'apprendimento e all'ambiente scolastico, l'ansia è diversa dalla paura e più simile alla fobia che influisce molto sul rendimento scolastico: si parla di ansia da prestazione.
Le sensazioni sono:
- ti senti impreparato
- non all'altezza della prova
- ti preoccupi per la brutta figura che potresti fare davanti all'insegnante e ai compagni
- ti spaventa la brutta reazione dei tuoi genitori per un eventuale brutto voto
L'ansia provoca sudorazione, tremore, palpitazioni.
Ciò che fino ad un istante prima sembrava scolpito nella tua memoria, ora risulta impossibile da ricordare.
ATTIVAZIONE ECCESSIVA: l'ansia, nella giusta misura, serve ad "attivare" l'organismo. La giusta ansia per un'interrogazione stimola a studiare. Ma un livello di ansia eccessivo ti distrae.

venerdì 28 aprile 2017

Esiodo e l'areté del mondo contadino

Esiodo è stato il poeta più antico della Grecia.
Per un certo periodo, la Teogonia e le Opere e i giorni, erano considerate solamente un assemblaggio di poesie, oggi invece si accetta la loro unità fondamentale.
Nella Teogonia, Esiodo ha parlato dell'orgine dell'universo, elenca le generazioni degli dèi, corrispondenti ai tre periodi della storia del mondo: Urano, Crono, Zeus.
Nelle Opere e i giorni vengono affrontati i due concetti fondamentali del lavoro e della giustizia, ricorrendo al mito di Prometeo {punito per aver rubato il fuoco agli dèi} e a quello delle cinque età degli uomini {età dell'oro, dell'argento, del bronzo, degli eroi, del ferro}. Sono presenti anche consigli di morale e di economia, i precetti sui lavori agricoli e sulla navigazione, i consigli per il matrimonio e i rapporti con gli amici.
L'areté descritta da Esiodo è quella del mondo contadino greco delle origini.

lunedì 17 aprile 2017

ARETÉ: ILIADE E ODISSEA

La civiltà greca nasce in un territorio particolare: tra piccole isole e zone montuose.
Le testimonianze più antiche di una forma di educazione proveniente da quest'area sono i miti. In particolare sono giunti fino annoi due poemi [VII secolo a. C.]: l'Iliade e l'Odissea.
I poemi sono grandi narrazioni di personaggi eroici: sono una forma di intrattenimento e contengono informazioni sugli dei, sull'origine del mondo, le tattiche di guerra, ecc.
l'Iliade e l'Odissea probabilmente sono state scritte da Omero, cantore cieco di cui si mette in dubbio la reale esistenza. Probabilmente, Omero raccolse leggende precedenti diffuse nell'area greca. Platone lo considera il primo grande educatore.
Nei poemi omerici compare il concetto di areté, virtù (capacità, abilitá).
Esistono vari tipi di areté.

L'Iliade racconta l'assedio della città di Troia {aretè guerriera}. 
Gli eroi sono esempi di virtù belliche: inseguono onore e fama.

L'Odissea narra invece degli spostamenti di Ulisse (astuto combattente che ha escogitato lo stratagemma del cavallo di legno per espugnare la città di Troia).
Ulisse, con i propri compagni, si trova in situazioni difficili che richiedono astuzia e intelligenza {areté intellettuale}.

giovedì 2 febbraio 2017

LA TEORIA SISTEMICA

La psicologia sistemica analizza la relazione educativa: tutto è comunicazione e il mondo psichico è un sistema, ossia una totalità nella quale il cambiamento di una parte influenza tutte le altre.
Secondo Paul Watzlawick per spiegare un singolo fenomeno bisogna prendere in considerazione tutto il suo contesto. Ciò significa che, per esempio, l'improvviso insuccesso scolastico di un ragazzo potrà essere spiegato esaminando il contesto di vita del ragazzo (famiglia, classe, amici, ecc.).


  • L'educatore, nel contesto della classe, deve favorire la riorganizzazione interna ogni volta che qualcuno turba l'equilibrio precedente.
  • Nel gruppo egli deve individuare le persone-chiave, il cui cambiamento di atteggiamento rende possibile il cambiamento collettivo.
  • Tiene sotto controllo l'ansia o stimola l'attenzione quando si verifica un problema o viene assegnato un compito: un'ansia eccessiva potrebbe spingere alla fuga di fronte ad un compito da affrontare, mentre un livello troppo basso di ansia determina una bassa motivazione. Ogni volta che un problema viene risolto, si crea una stabilità dinamica.
L'educatore deve essere capace di interagire nel modo più opportuno sia con il gruppo che con il singolo. Inoltre deve controllare il circolo comunicativo che si stabilisce e fare in modo che tutti comunichino tra loro.

LA TEORIA PSICOANALITICA DI FREUD

Secondo la psicoanalisi, la classe è il campo di un incontro-scontro di forze inconsce.
La psicoanalisi mette in luce i fenomeni di transfert con i quali, a scuola, i ragazzi proiettano sull'insegnante le dinamiche del rapporto con i loro genitori: per un adolescente, la riuscita scolastica può essere un mezzo di rivincita sul padre.
Nella scuola è possibile che si manifestino fenomeni di proiezione: quando qualcosa, all'interno della nostra psiche, è avvertito come pericoloso, viene inconsapevolmente proiettato all'esterno.
Ogni ragazzo ha un'immagine di sè, ossia una certa considerazione di se stesso. L'immagine di sè si costruisce attraverso un lungo percorso a partire dal rapporto con la madre. In ogni relazione incide profondamente sul modo di comportarsi.
La psicoanalisi offre all'insegnante strumenti utili per capire non solo gli studenti, ma anche se stesso.
Secondo la psicoanalisi nel rapporto con gli allievi, un insegnante è spinto a rivivere la propria infanzia.
Questo fenomeno fornisce al docente una chiave per capire meglio i comportamenti dell'allievo.
Controllando le proprie emozioni, il maestro puó rispondere adeguatamente ai comportamenti inconsci dell'adolescente e aiutarlo a risolvere le difficoltà eventualmente incontrate.

mercoledì 25 gennaio 2017

LA TEORIA UMANISTA

La psicologia umanistica prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull'allunno.
Rogers ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente.
Un insegnamento, per risultare efficace e significativo, deve essere flessibile e spostare il suo interesse dai contenuti al protagonista della relazione educativa: l'alunno.

Una pratica didattica ispirata alla teoria umanista richiede tre atteggiamenti-chiave:

  1. AUTENTICITÀ E CONGRUENZA
  2. CONSIDERAZIONE POSITIVA INCONDIZIONATA
  3. COMPRENSIONE EMPATICA
Questi atteggiamenti sono in stretto rapporto tra loro:
-l'educatore deve porsi dal punto di vista dell'allievo (empatia) ;
-senza formulare giudizi perentori o imporre cambiamenti di comportamento (considerazione positiva incondizionata) ;
-per indurre l'allievo a conoscere se stesso e a stabilire una continuità (congruenza) ;
tra l'immagine di sè e le proprie esperienze.

La scuola deve "creare individui aperti alle novitá e alle trasformazioni".
L'educatore deve insegnare ad imparare, cioè fornire gli strumenti metodologici necessari per usare le conoscenze.
L'allievo dovrà poi essere in grado di valutare da solo (autovalutazione) l'apprendimento avvenuto e quindi provare soddisfazione per i risultati ottenuti: questo coinvolgimento sarà indispensabile per il successo scolastico.
La relazione educativa ha il compito di favorire la metacognizione, ossia l'auto valutazione dei risultati conseguiti.